In questa stagione, specie se si abita vicino al verde, è facile imbattersi in piccoli volatili caduti dal nido.
In questi casi il nostro istinto ci porta a volerli soccorrere, ma non sempre ciò si rivela il meglio per loro.
Se l’animale sta bene e non ci sono pericoli imminenti è più saggio attendere per verificare che i genitori stessi non stiano cercandolo per soccorrerlo.
Se invece questo non succede, o il piccolo è implume o ferito, la prima cosa da fare è raccoglierlo delicatamente ed adagiarlo in una scatola di cartone imbottita da lana o pile, trasferendolo in un luogo tranquillo, ombroso e di poco passaggio onde evitare che l’esperienza possa spaventarlo al punto tale da indurgli un infarto.
Sarà necessario dargli da bere onde evitare la disidratazione e dargli da mangiare a intervalli regolari, durante la prima giornata, in emergenza, potrete sopperire con crocchette per cani/gatti ammollate in acqua o con omogeneizzati di manzo.
Ma se intendete prendervi cura seriamente del piccolo caduto vi consigliamo di seguire le direttive del CRUMA, che spiegano in maniera dettagliata cosa fare e non fare per rendere più sicura la convalescenza del vostro nuovo amico.
Noi, in questi giorni, ci stiamo prendendo cura di Gino un piccolo di merlo scampato all’attacco di una cornacchia e alimentato adesso con camole del miele e pastoni per imbecco.
Gino reagisce splendidamente e ci chiama a intervalli regolari per il cibo e l’acqua, ormai salendo spontaneamente sulle nostre mani per essere imboccato.
E voi avete mai curato un piccolo volatile caduto dal nido?