ciabatte microfibra

I 10 migliori acquisti di ALIEXPRESS per la pulizia della casa

Conoscete già Aliexpress, il portale di acquisti dalla Cina più grande di sempre?
Se la risposta è no questo è un buon momento per scoprirne le potenzialità e le regole, aiutati dal nostro Gruppo Facebook dedicato e dai precedenti articoli sul sito.

Ma oggi vogliamo farvi scoprire la parte di Ali dedicata allo shopping per la pulizia della casa, con una classifica dei dieci articoli a piccolo prezzo più acquistati e desiderati.
Eccoli qui!

pulire le persiane facilmente
Alla postazione numero 10 – c’è il pulisci persiane, comodissimo per dimezzare i tempi di spolvero.

disgorgare scarico doccia
9 – il tubo per disgorgare gli scarichi.

pattumiera portatile
8 – la pattumiera portatile, comoda per chi ha una cucina spaziosa

risparmiare detersivo

7 – la spazzola per il lavaggio delle stoviglie che vi consente di usare meno detersivo piatti

lavaggio biberon6 –  il comodo attrezzo per lavare bottiglie, bicchieri e biberon in profondità

spazzola da borsa

5 – la spazzola leva pelucchi da borsetta, per essere sempre in ordine

guanto microfibra

4 – il guanto in microfibra per le pulizie e…

ciabatte microfibra

3 – se non vi bastano, ecco le ciabatte in microfibra

spugna magica

2 – l’immancabile spugna magica, ottima per pulire muri, scarpe, borse e divani

pulire i fornelli
1 – l’utilissimo rotolino pulisci fornelli/forno, ottimo per levare (quasi) senza fatica anche lo sporco più ostinato

E allora, non sei curioso di conoscere il mondo aliexpress? Ti aspettiamo nel gruppo dedicato per mille altre novità!

 

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Le parole del gender

Ed eccoci di nuovo qui.
Se avete letto l’articolo precedente Gender chi sei saprete che vi avevo promesso una serie di articowww.aispa.it attachments article 78 STANDARD OMS.pdfletti per spiegare cosa siano le teorie gender (teorie che c’entrano con la vita reale come Babbo Natale con la produzione di SUV) e cosa consiglia realmente l’OMS.

Iniziamo prendendo confidenza con il documento ufficiale, noto ai più col solo nome di Matrice.
Come potete notare l’OMS sta cercando di unificare e rendere più omogenea l’educazione sessuale in tutta Europa allo scopo di prevenire e fermare in tempo discriminazioni, insegnare il rispetto per l’essere umani in primis e lottare contro la pedofilia e la cattiva condotta sessuale .

Le prime trenta pagine servono a spiegare come si è evoluta fino ad adesso l’educazione sessuale ed affettiva negli stati Europei dal 1940 ad adesso, e cerca di spiegare le motivazioni del perchè si è voluto affrontare un percorso come questo.


 

In queste pagine di introduzione si spiega la differenza tra:

Sesso”: si riferisce alle caratteristiche biologiche che in generale definiscono un essere umano come femmina o maschio, sebbene nel linguaggio comune con tale termine si intenda spesso l’attività sessuale.

“Sessualità”: La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. Viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni. Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali. La “sessualità” comprende ulteriori elementi oltre a quelli meramente comportamentali e che essa può variare in grande misura a seconda dell’influenza di un’ampia gamma di fattori. Indirettamente, questa definizione indica anche che l’educazione sessuale deve essere intesa come riguardante aree molto più ampie e variegate della sola “educazione relativa al comportamento sessuale”, con la quale, sfortunatamente, viene talvolta erroneamente confusa.

Salute sessuale”: “La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuale in modalità positivamente arricchenti e che valorizzano la personalità, la comunicazione e l’amore”.
Non si traduce nella semplice assenza di malattie, disfunzioni o infermità ma richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali come pure la possibilità di fare esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza. Per raggiungere e mantenere la salute sessuale, i diritti sessuali di ogni essere umano devono essere rispettati, protetti e soddisfatti .

Diritti sessuali”: I diritti sessuali comprendono diritti umani che sono già riconosciuti da leggi nazionali, dalle carte internazionali sui diritti umani e da altre dichiarazioni di consenso. Comprendono il diritto di tutti gli esseri umani, liberi da coercizione, discriminazione e violenza, a:
il più alto livello raggiungibile di salute sessuale, comprendendo l’accesso ai servizi sanitari per la salute sessuale e riproduttiva;
– ricercare, ricevere e divulgare informazioni relative alla sessualità;
– l’educazione sessuale;
il rispetto per l’integrità fisica;
– scegliere il proprio/la propria partner;
– decidere se essere o meno sessualmente attivi;
relazioni sessuali consensuali;
– matrimonio consensuale;
– decidere se, e quando, avere figli;
– ricercare una vita sessuale soddisfacente, sicura e piacevole.
L’esercizio responsabile dei diritti umani richiede che tutti gli esseri umani rispettino i diritti altrui.

Educazione sessuale” significa apprendere relativamente agli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità. L’educazione sessuale inizia precocemente nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta. Con bambini e ragazzi l’educazione sessuale mira a sostenere e proteggere lo sviluppo sessuale. Gradualmente l’educazione sessuale aumenta l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui. L’educazione sessuale mette bambini e ragazzi in condizione di effettuare scelte che migliorano la qualità della loro vita e contribuiscono a una società solidale e giusta. Tutti i bambini e i ragazzi hanno diritto ad accedere all’educazione sessuale adeguata alla loro età.

E dopo questo piccolo glossario informativo, stay tuned, che dalla prossima puntata si analizzerà la matrice cercando di capire effettivamente cosa c’entri tutto quello che ho elencato in precedenza con i nostri bambini, e cosa effettivamente verrà insegnato loro.
Seguiteci su Le Econome , non mancheremo di informarvi delle prossime uscite

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Gender: chi sei?

Ultimamente siamo letteralmente assediate, complici l’inizio della scuola e il passaparola, da una miriade infinita di teorie pedagogiche o pseudotali.

La più nota e , purtroppo, più citata è la teoria del Gender.


Prima di iniziare a spiegare cosa siano queste teorie e cosa implichino, apriamo una piccola parentesi e  facciamo un po’  di chiarezza.

Secondo la psicologia l’identità di genere di una persona (come si riconosce ed identifica)  è generata da due caratteristiche precise:

  • il sesso (sex) ovvero la parte biologica dettata dai nostri cromosomi
  • il genere (gender) rappresenta una costruzione culturale, la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che danno vita allo status di uomo / donna

Queste due caratteristiche non sono scisse, ma interdipendenti l’una dall’altra, ovvero da una nasce l’altra e continueranno a influenzarsi a vicenda per il resto della nostre vita.


 

Dalla teoria del gender  ecco una proliferazione di studi su studi interpretati un po’ liberamente da alcune associazioni con idee estremizzate, una serie di volantini distribuiti in giro, manifestazioni per le varie città fino ad  arrivare alle catene di SMS nei gruppi di genitori che invitano a vigilare sul “Gender“.

Per riassumere questa teoria , si può usare questa definizione:

gender (1) La “teoria del gender” sarebbe quella teoria che negherebbe l’esistenza delle differenze sessuali, sostenendo che maschio e femmina altro non sono che delle “costruzioni sociali”. Se le differenze sessuali non esistono ciò significa che il sesso è irrilevante e se il sesso è irrilevante il diritto potrà essergli indifferente. Il matrimonio dovrebbe essere aperto allora alle coppie dello stesso sesso, così anche l’istituto dell’adozione e le tecniche riproduttive.

Ma in realtà non esiste una teoria unica che venga usata dalle varie lobby per insegnare l’omosessualità nelle scuole. Esistono però molteplici studi di genere che analizzano come i ruoli attribuiti all’uno o all’altro sesso (maschio/femmina) siano sociali e strettamente legati alla cultura di appartenenza. Bisogna anche notare che la scienza ci insegna che NON esiste teoria che rifiuti la differenza biologica tra maschi e femmine (e non uomini e donne, concetto di genere, non biologico sebbene in parte legato anche a questo ambito). Né esistono le fantasiose varianti « ideologia del genere », « teoria del genere sessuale ».

E quindi cosa ci fà veramente paura? Solo l’ignoto.

Non insegnaranno ai bambini a masturbarsi in classe, o come meglio vedere un film a luci rosse.

Non insegneranno ai bambini a diventare omosessuali.

Non giustificheranno mai la pedofilia (altro grande protagonista di questa teoria).

In breve queste “Teorie” sono solo un mix di studi, teorie scientifiche e psicologiche mixate e shakerate come un cocktail esplosivo usato solo per fare propaganda e proselitismo.
E per questo facilemente smentibili usando un po’ di buonsenso e conoscenza.

Detta questa breve introduzione vi invito a rimanere collegate, perchè a cadenza settimanale vi spiegheremo meglio di cosa si tratta l’educazione alla sessualità intrapresa nella scuola. Stay tuned e seguiteci sul nostro gruppo Facebook Le Econome 

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Salvabimbi: l’app che ci voleva

Come ben sapete, qui in casa Econome non esiste cosa più sacra dei bambini.

E visto che siamo entrati nell’era tecnologica, perchè non utilizzare i nostri smartphone per qualcosa di veramente utile che potrà aiutarci nei momenti peggiori della nostra vita; ovvero quando la vita dei nostri amati figli è in pericolo?

Oggi infatti vi presentiamo un app per smartphone, facile intuitiva e, a mio parere, necessaria: Il Salvabimbi.

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L’app è stata realizzata su iniziativa del dott. Marco Squicciarini, uno dei più grandi esperti di disostruzione pediatrica, in collaborazione con  Cristiano Capobianco con il contributo degli allievi dell’Università ELIS di Roma e il sostegno finanziario di Alcatel e Cisco System.

Questo strumento innovativo è dedicato al piccolo Giulio, un bambino di 3 anni morto il 20 agosto 2013 a Bari poco prima di arrivare all’ospedale più vicino.

Oltre a spiegare quali siano le corrette manovre di disostruzione, “Salvabimbi” sfrutta la  geolocalizzazione, diventando così  in grado di darci informazioni relative agli ospedali nelle vicinanze e il percorso per arrivarci. E’ possibile inoltrare la chiamata al 112 (da pochi giorni grazie alla riforma della Pubblica Amministrazione approvata in Senato, infatti i vari 113, 114,a molti altri numeri nazionali di emergenza sono stati sostituiti dal numero unico di emergenza) .

Screenshot_2015-08-06-13-13-37Schiacciando infatti il tasto “richiedi soccorso“, nella foto qui a sinistra,  una voce  Screenshot_2015-08-06-13-20-50registrata spiegherà passo passo quali manovre effettuare, dalla manovra di Heimlich in versione bambini, fino alla versione per lattanti, ricordandoci anche di chiamare appunto il servizio di emergenza, e fornendo un tasto veloce che attiverà automaticamante il vivavoce del telefono (foto a destra) permettendoci un  collegamento diretto con i professonisti che rispondono alle chiamate di emergenza, e utilizzando la tecnologia di Google Maps, ci potrà guidare verso l’ospedale più vicino.
Screenshot_2015-08-06-13-12-38Collegamenti diretti al Canale youtube, poster delle manovre lattante e bambino in 17 lingue, news sono alcuni dei contenuti che potrete consultare scaricando sul vostro smartphone e tablet l’applicazione. Attualmente è disponibile per i sistemi Android, a breve arriverà anche per gli iOS.

E per conoscere questo e altre piccole pratiche utili nella vita di tutti i giorni vieni a trovarci sul nostro gruppo Facebook Le Econome 

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Vittime? NO, grazie! Preferisco la sicurezza

Quante volte ci capita di sentire in televisione, alla radio o di leggere sul giornale di aggressioni, scippi o stupri ai danni di noi donne? E quante volte ancora prima di uscire di casa abbiamo quel brivido d’ansia che ci blocca e ci fa chiedere se dobbiamo veramente uscire?
La cronaca nera riporta quasi ogni giorno episodi di violenza o aggressione a danno di giovani donne, persino ragazzine, persone indifese, ma spesso queste situazioni possono essere evitate se si usa un po’ di buon senso e qualche piccolo accorgimento.
divisport-1205512049-1 Ci sono delle regole generali che possono essere seguite per evitare situazioni di pericolo.
Prima fra tutti, e forse la più importante di tutte è la PREVENZIONE:
Bisogna stare all’erta e cercare, per quanto possibile, di evitare situazioni a rischio. Stare alla larga dalle strade buie, e tenere il cellulare, le chiavi di casa o della macchina a portata di mano.
Esistono poi una serie di comportamenti di sicurezza che ogni persona dovrebbe conoscere: azionare l’apertura elettronica dell’auto solo in prossimità del veicolo; viaggiare con le portiere chiuse dall’interno e non abbassare mai il finestrino quando si è ferme ai semafori, camminare tenedo la borsa verso la parte dove abbiamo un muro, o i negozi.
La prevenzione  insegna anche gli atteggiamenti utili a dissuadere i potenziali aggressori, quelli che comunicano forza e sicurezza: camminare a testa alta e con passo sicuro, alzare immediatamente la voce nel caso di richieste inopportune e usare richiami efficaci. Non tutte lo sanno, ma gridare “Al fuoco!” è più impattante di un generico “Aiuto!”.

Quando poi purtroppo la prevenzione non serve più e vi sentite in pericolo, cosa fare?
Lanciare l’allarme. Se qualcuno vi sta seguendo, vi sta per aggredire, non abbiate timore e chiedete aiuto. A volte solo il fatto di vedere la potenziale vittima reagire può essere un deterrente. Gridate, suonate il campanello e, soprattutto, chiamate le forze dell’ordine. Il numero è il 113 per la polizia, il 112 per i carabinieri e il 118 per attivare i soccorsi sanitari. (in molte regioni d’Italia è in corso la sperimentazione del numero unico di emergenza, 112, ma per sicurezza controllate il sito della vostra regione di appartenenza per ulteriori informazioni)
Non fate wonder woman.
Una donna quando subisce uno scippo o qualsiasi altra aggressione, deve fare i conti con un rischio che un uomo non ha: quello di essere vittima di violenza sessuale. Se venite scippate, prima di salvare la borsa, salvate voi stesse. A costo di lasciare il ladro scappare con il bottino.

Autodifesa-femminile-E cosa fare quando purtroppo l’aggressione c’è stata, e il ladro si è preso il portafoglio, e voi avete anche paura di uscire di casa da sole? Non fatevi abbattere, Iscrivetevi ad un gruppo di autodifesa personale (più o meno in ogni regione si possono trovare corsi anche gratuiti o comunque a prezzi ridotti). Oltre ad imparare nuove tecniche di difesa, imparerete anche molto di voi, e ne uscirete più forti, più sicure di voi stesse, e perchè no, magari anche in una forma fisica migliore.

Volete altri consigli? Veniteci a trovare sul nostro gruppo Facebook: Le Econome 

Barca san pietro e san paolo

La barca di San Pietro e Paolo

Barca san pietro e san paoloQuesta sera tradizione vuole che si prepari la Barca di San Pietro e Paolo.

La preparazione è molto semplice: basta prendere una bottiglia dal collo largo o barattolo di vetro, riempirlo d’acqua e versarci un albume fresco.
Lasciate il contenitore sulla finestra o sul balcone per tutta la notte e domattina troverete un piccolo capolavoro che meraviglierà grandi e piccini, infatti il mattino seguente si dovrebbero trovare nell’acqua delle strutture, formate dall’albume, che ricordano le vele di una nave. Secondo il folklore popolare, sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all’albume la giusta conformazione.

E allora perché non provare e condividere questa esperienza con i vostri bambini? Ti aspettiamo nel gruppo Fb de Le Econome 🙂

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Piccoli Trucchi: Coloreria Italiana in Economia

Diciamocelo. Le marche e i prodotti che ci permettono di ricolorare i tessuti non sono certo economici e molto spesso ci costringono a spulciare gli armadi in cerca di lenzuola, tovaglie e indumenti a cui dare nuovo estro quanto il nostro intento primario era semplicemente ridare tono a quel paio di sgualciti pantaloni che tanto amiamo.

Ecco perché è possibile schivare il problema, smettendo di domandarsi se la nostra vecchia canottiera possa subire un giro di lavatrice per uscirne blu oltremare o grigio antico, utilizzando solo una modica quantità di prodotto e colorando esattamente quello che ci interessa.
Mettendo da parte per usi futuri quello che rimane, ovvio.

Come fare?
Per questo procedimento ci serve un catino, un pacco della tonalità da voi scelta di Coloreria Italiana e un qualcosa che useremo per mescolare che adibirete solo a questo scopo (e a lavoretti simili, ma che – insomma – non andrà più a contatto con cibarie e co)

Per prima cosa apriamo la nostra confezione e svuotiamo le due vaschette – una col fissativo e una con il colorante – in due contenitori che possiamo poi richiudere, anche solo con pellicola trasparente.


Ora pesiamo il capo che vogliamo ricolorare e calcoliamo sommariamente quanto prodotto usare: io ho scelto di tingere un asciugamano di circa 200gr in color rosa/salmone usando Coloreria Italiana Rosso Tulipano.
La scatola mi segnala che per quella gradazione l’intera confezione è da utilizzarsi su 1000gr di vestiario, ne userò quindi un quinto.

coloreria italiana rosso tulipano

Riempiamo il catino di acqua calda, a una temperatura di circa 80°,  versandoci dentro un quinto di prodotto fissante, mescoliamo ed immergiamo l’asciugamano.
Versiamo subito un quinto del colorante scelto e mescoliamo.
Lasciamo a bagno per quindici minuti avendo cura di rimescolare di tanto in tanto e versiamo ogni cinque minuti un bicchiere di acqua calda per mantenere più o meno stabile la temperatura dell’acqua.

Passato questo periodo di tempo possiamo sciacquare in abbondante acqua fredda corrente il nostro asciugamano, continuando a strizzare finché non smetterà di perdere colore. Ci vorranno circa cinque minuti.
Stendiamo e lasciamo asciugare e… godetevi il vostro nuovo capo ricolorato!

capo ricolorato con fissante e colorante

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Chiari 13-14 giugno: FIERA DEL BAMBINO NATURALE

fiera del bambino naturaleNon possiamo non segnalare questo immancabile evento che si terrà a Chiari nei giorni di sabato 13 e domenica 14 giugno 2015.

La Fiera del BAMBINO NATURALE e una due giorni dedicata a bambini, famiglie e genitori, all’insegna dell’ecologia e del ritorno ad una dimensione più naturale della nascita e dell’educazione.
Una vera e propria festa dedicata al bambino, alla famiglia, sempre con attenzione alla qualità e ai principi etici e al rispetto dell’ambiente!

L’evento è dedicato ai temi della genitorialità empatica e rispettosa, dell’accudimento ad alto contatto.
Un’attenzione particolare sarà rivolta a questioni come il caro bebè, la decrescita serena, l’ecosostenibilità ambientale. Tanti espositori in linea con i principi etici, ecologici e naturali!
Il primo evento che vede tra gli organizzatori Il Leone verde edizioni, l’Associazione l’Impronta, l’Associazione del Bambino Naturale, l’Associazione Montessori Brescia e l’Associazione Kairòs di Chiari.

Fra i vari ospiti è doveroso annoverare CARLOS GONZALEZ, GIORGIA COZZA, MICHEL ODENT e ALESSANDRA BORTOLOTTI, ma questi sono solo quattro dei nomi che presenzieranno alla Fiera e terranno conferenze ad ingresso libero incentrate sulle buone pratiche famigliari.

L’INGRESSO E’ GRATUITO.
Insieme ai laboratori (come portare la fascia, massaggi al bebè, danzare coi bimbi, leggere ad alta voce, facciamo il formaggio, creare con la cera d’api, ricamiamo), ed agli incontri (omeopatia, il parto in casa, adozione e affido, la coppia si reinventa, conciliazione casa-lavoro) avremo modo di incontrare tante cose belle da imparare e conoscere.

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Giochiamo in cucina?

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Oggi volevo un po’ pasticciare  in cucina e mi sono detta: cosa posso fare di semplice che potrebbe piacere a chiunque?
Ma è logico una torta!  Apro la credenza e noto che però ho quantità molto piccole, un mezzo pacco di farina qua, una bustina mezza usata di lievito là. E ora? Che faccio? Ci rinuncio?
Ma no, farò una torta in tazza.
No,  non sono impazzita per tutto questo gran caldo. La torta in tazza è il modo più semplice e veloce per giocare un po’ in cucina e sentirsi gran gourmet anche se magari non abbiamo le capacità culinarie dei vari Cracco, Barbieri o tutti quei cuochi famosi che vediamo spesso in TV.
Gli ingredienti sono pochi, semplici e facilmente reperibili in ogni cucina di casa.

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  • 4 cucchiai di farina
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 uovo
  • 2 cucchiai di latte
  • 1 pizzico di sale
    E la realizzazione? E’ semplicissima.
    Bisogna solo prendere tutti gli ingredienti solidi (farina,sale,  lievito e zucchero ) e mescolarli assieme nella tazza in cui si vuole servire la torta. Dopo averli miscelati bene si posso aggiungere tutti gli ingredienti liquidi (latte, olio e l’uovo) e sbattere bene  con una forchetta fino ad ottenere un impasto omogeneo e senza grumi.
    Per cuocerla ora bisogna usare il microonde di casa, settandolo a 720 kw per almeno due minuti. (se non avete un forno a microonde che va a quella potenza, potete sempre metterla ad una potenza superiore o inferiore ed eliminare una decina di secondi.)
    Ed 10409653_10206826392919838_3620293010246186451_n (1)ecco il risultato.  Una torta morbida e spugnosa in cui affondare i denti.
    Potete servila così o aggiugendo all’impasto gocce di cioccolato, limone, frutta fresca. O quasiasi cosa vi salti in mente.
    Io ad esempio oggi l’ho tolta dalla tazza, aperta a metà e guarnita con frutta fresca e un goloso ricciolo di panna montata.
    La facilità con cui questa torta si realizza, e la sua effettiva sicurezza la rende perfetta per essere cucinata coi i nostri bambini anche senza la nostra assistenza (ma con la nostra supervisione, chiaramente)
    E se volete altre ricette o magari anche solo un consiglio, seguiteci sul nostro gruppo Cuoche X Caso.E alla prossima, vado a mangiare la mia torta.

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Ricetta salva/svuota frigo: Patate Fantasia

C’era una volta un giorno dove nessun avanzo era nel frigo…
ah no, era solo un sogno quello! Si vede che non riesco mai a regolarmi! non è possibile lo sò ma a me avanza sempre un po di patata lessa e quando faccio la carbonara mi avanza sempre l’altra mezza scatoletta.. cosa farne? come eliminare quei fastidiosi avanzi dal mio poco immacolato frigo?
Eccoci qui quindi con un’altra ricetta svuota frigo!

PatateFantasia

Avanzi (ma potete farla da nuova!):
Patate lesse
Pancetta
Mozzarella
sale, pepe
Olio
eventuali altre verdure rimaste.

 

 

Bene, iniziamo ad assemblare la nostra fantasia di patate, quindi dobbiamo (lessare e) sbucciare le patate, tagliarle a pezzettoni ed adagiarle in una teglia unta, non troppo però, dare una bella spolverata con sale e pepe e mescolare appena.
Tagliamo a cubetti la mozzarella; va bene anche del formaggio filante, come della fontina, il brie, un tomino, sconsiglierei la sottiletta o il gorgonzola od altri formaggi troppo molli, si sciolgono sì ma rischierebbero di incollarsi alla teglia o di bruciarsi; insomma serve un formaggio che si sciolga ma facendo un po’ di resistenza!
Adagiamo la mozzarella sulle patate.

A questo punto prendiamo un pentolino o una padella piccina, buttiamoci dentro la pancetta a soffriggere senza aggiungere grassi, mano a mano che si scalderà la carne, il grasso colante farà da base. Mentre si cuoce la pancetta accendete il forno a 180° e lasciatelo arrivare a temperatura.
Nel caso aveste degli avanzi di verdura già cotta è il momento di metterla nella teglia sopra la mozzarella, sparpagliandola in giro; se invece avete dei pezzi di verdura da cuocere mettetela a cuocere assieme alla pancetta. La pancetta potete sostituirla con dei pezzi di prosciutto cotto avanzato o l’ultimo hambrger che è rimasto solo, spezzettandolo, il wuster che oramai è rimasto orfano o cose di questo genere.
Una volta ben rosolata la pancetta (e l’eventuale verdura) mettela in cima a tutto ed infilate nel forno (oramai) caldo per almeno 10/15 minuti.

Soddisfatti delle vostre Patate Fantasia? spero di sì!
Se invece volete altre idee per tutti i gusti potete dare un’occhiata al nostro gruppo  Cuoche per Caso!

Buon Appetito!