la raccolta del tarassaco

Erbe Spontanee: Il Tarassaco

erbe spontanee come riconoscerleSe avete la fortuna di abitare vicino a una po’ di verde non potete non notarlo.
Il tarassaco altro non è che il dente di leone, quella pianta che – in primavera – colora di giallo i prati con i suoi fiori che sembrano fatti di piccole piume.

Non tutti sanno che però questa pianta, se conoscete un pezzo di campagna coltivata ad erba e lontana da gas di scarico e rifiuti insalubri, è ottima anche per essere raccolta e mangiata.

Cresce rigogliosa soprattutto lungo i fossi, se conoscete cascine con campi aperti portare i bambini a fare incetta è un’ottima idea e un diversivo nei pomeriggi di caldo.

Quello che vi serve è solo una busta ed un paio di coltelli.
Cercate le piante ed assicuratevi che non siano troppo grandi o che il fiore non sia già sbocciato – questo eviterà che la raccolta abbia un sapore amaro. I boccioli, messi da parte e conservati sott’olio o sott’aceto possono sostituire i capperi in molte preparazioni, ma ricordatevi di non prendere tutta la raccolta del luogo per permettere alle piante di riprodursi.

Quando trovate una pianta serrate nel pugno le foglie e tagliatele alla base con il coltello, lasciando la radice nel terreno per permettere alla pianta di ricrescere.

come raccogliere le erbe spontanee

Pulitela dalla terra e dai fili d’erba che inevitabilmente avrete raccolto e riponetela nel sacchetto.
cercare erbe nei pratiA casa potrete lavarla meglio, sotto acqua corrente, e lasciarla scolare per un paio d’ore prima di servirla cruda con olio e limone, semplice oppure accompagnata da uova sode o lesso.
L’insalata di tarassaco ha proprietà depurative e drenanti.

Con i fiori sbocciati è invece possibile preparare un infuso comunemente conosciuto come miele di tarassaco, bollendoli in pentola dove verrà aggiunto il doppio del peso in acqua dei fiori e lo stesso peso dei fiori in zucchero.

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